La sesta edizione di Cerealia è stata dedicata al Regno del Marocco. Il pane è stato uno dei fili conduttori del festival, partendo dalla presentazione a Pompei il 28 maggio del pane dell’antica Roma, per arrivare a Roma al Pane dell’Accoglienza, proposto dai fornai romani in occasione del Giubileo. Un seminario scientifico, programmato alla sede della FIDAF di Roma, ha affrontato il tema di “agricoltura e sostenibilità” con particolare riferimento al grano, cercando d’illustrare gli scenari futuri dell’agricoltura e della produzione di cibo verso la sfida del 2050. Il festival ha poi volto la sua attenzione alla nuova ruralità e al ruolo dell’agricoltura quale strumento per rigenerare le comunità; all’importanza di quest’ultime per la difesa del territorio e del paesaggio. Grazie alla collaborazione con il Gustolab International Institute for Food Studiessono stati presentati, in un video documentario, alcuni casi di agricoltura sociale e di economia di comunità nel Lazio. Particolarità di questa edizione è stata la visita ai campi sperimentali di frumento. Infatti, grazie alla collaborazione con l’Università della Tuscia, l’Università degli Studi di Perugia e il Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci”, è stato possibile programmare diverse visite i campi sperimentali della Stazione di Base di Rieti. Proprio in questa città si è svolto un ricco programma d’iniziative che si è articolato dal 9 al 13 giugno. Tra le iniziative programmate la visita alla Regia Stazione di Granicoltura di Nazareno Strampelli, il convegno sulle prospettive della granicoltura. Anche la città di Tarquinia ha proposto un ricco programma d’iniziative aperte anche alle scuole a partire dal mese di aprile. Le attività a Tarquinia, città che aderisce a Cerealia per il terzo anno consecutivo, sono promosse da una rete di soggetti pubblici e privati. Roma è certo il centro propulsore del festival e qui, nelle quattro giornate di programmazione, si è svolto un ricco ed articolato programma che ha visto diversi momenti culturali di approfondimento sul Marocco, offrendo la possibilità di conoscere i diversi aspetti e le anime culturali di questo grande paese, in bilico tra tradizione e innovazione; sperimentandone odori e sapori. Il programma dedicato al Marocco ha compreso conferenze, spettacoli di danza e musica, reading di poesie, proiezioni di documentari e film, ricostruzioni della vita quotidiana, con particolare attenzione alle tradizioni contadine e al mondo femminile. Confermando la sua struttura di festival diffuso, Cerealia ha abbracciato la capitale, dal centro alla periferia, con iniziative proposte in diversi luoghi, tra cui: la biblioteca Comunale Collina della Pace alla borgata Finocchio, la Società Geografica, l’Auditorium di Mecenate, il Mercato Contadino di Campagna Amica al Circo Massimo, la Domus Romana, il Mercato Contadino di Capannelle. Altre iniziative sono state programmate anche in Calabria a Vibo Valentia a cura dell’Archeoclub d’Italia locale, mentre a novembre si è svolto un convegno a Milano. Promotori di questa edizione di Cerealia, insieme all’associazione culturale M.Th.I., sono stati l’Archeoclub d’Italia sede di Roma e l’associazione Aisu verso Itaca, in collaborazione con Agroalimentare in rosa, l’Ambasciata, il Consolato Generale di Milano e le comunità in Italia del Regno del Marocco. Diversi i partner tecnici ed organizzativi e le istituzioni patrocinanti che hanno aderito e a cui va il più sentito ringraziamento.
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