L’amore, la passione, per il mio mestiere non è stato un “colpo di fulmine”, è nato con me, l’ho nel sangue. Mio nonno lo aveva trasmesso a mio padre e mio padre lo ha lasciato in eredità a me. Se raccontassi come sin dall’infanzia venivo attratta da questo lavoro, mostrando uno strano interesse che suscitava ilarità in famiglia, sarebbe come scrivere una favola. Eppure non è una favola. Ho tramutato la piccola panetteria sorta ai prima del ‘900, sempre qui, in questa via Merulana, che non ho mai voluto abbandonare, e su cui si affacciano oggi le vetrine del mio “Forno”. Qui ho fatto i primi passi nel mondo del pane, qui mi sono completata, giorno dopo giorno da qui sono partita per andare a scoprire vecchie ricette e apprendere nuove tecniche, sempre alla ricerca in tutto il mondo di conferme e novità. I risultati raggiunti sono la tangibile testimonianza del mio amore verso questo lavoro. E non suscita meraviglia se, “romana de Roma”, mi sono lasciata trascinare nella lettura dei numerosi testi antichi con le dettagliate descrizioni dei succulenti festini tanto in uso nell’antica Roma. Queste mi hanno permesso di riprodurre oggi talune leccornie decisamente inedite e spesso assai curiose, ma pur sempre ottime e adatte ai più raffinati palati, le cui ricette ho il piacere di presentare agli amici. Altro mio piacere è quello di avere ripristinato dal 1988 al 1998 la “Festa del Pane” secondo una usanza dell’antica Roma, nel cui ambito nel 1997 fu inserito il premio “Cerere 2000” che incoronava una fra le più giovani donne dedite alla magica arte della panificazione. Questa mia iniziativa voleva essere un apporto positivo “al femminile”. Un invito alle giovani ad accostarsi a questo antico mestiere con amore, poiché può dare un futuro originale, gratificante e sicuro. La “Festa del Pane” annoverò tra le collaborazioni quella dell’Archeoclub di Roma, e fu in particolare una manifestazione di alto approfondimento culturale, con la partecipazione di artisti e intellettuali di prestigio e il coinvolgimento d’istituzioni nazionali ed internazionali. Anche per questo quando gli organizzatori di “Cerealia”, mi hanno chiesto di aderire al nuovo progetto del Festival, riportando in vita in forma nuova, più ricca ed ampia, lo spirito che aveva animato “la Festa del Pane”, ho aderito con interesse ed entusiasmo a questa nuova avventura.
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